lunedì 30 agosto 2010

Sperimentazioni sugli animali

Vi segnalo un articolo interessante preso da il Fatto Quotidiano.

Per la prima volta mi capita di leggere un articolo di condanna della sperimentazione animale in cui non solo viene attaccata l'evidente crudeltà di questi metodi ma finalmente ne viene anche criticata l'effettiva validità scientifica.

Ecco le parole del docente Bruno Fedi, intervistato da Il Fatto:

Faccio notare che i risultati degli esperimenti su animali, possono essere, sull’uomo, uguali, diversi, o addirittura opposti e per verificarlo bisogna ripetere gli esperimenti sull’uomo. Questo fatto è ormai riconosciuto da prestigiose riviste e organizzazioni di controllo o di ricerca internazionali. Le grandi industrie si ostinano a praticare esperimenti su animali solo perché così facendo "l’iter" di molecole farmacologiche nuove, prima della immissione sul mercato, diventa più complesso e costoso, escludendo le piccole industrie e i paesi poveri dal progresso scientifico. Vogliamo metterci in testa che la struttura genetica di un animale è diversa da quella di un uomo! Non siamo, come ha scritto un mio illustre collega su Nature (si tratta dell’autorevole scienziato Thomas Hartung ndr), topi che pesano 70 kilogrammi. Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso. Vi sono metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, come quelli sulle cellule coltivate o quelli sui tessuti umani che si possono prelevare dagli arti amputati, che danno risultati di gran lunga migliori.


Per approfondire l'argomento consiglio la lettura del libro curato da M. Mamone Capria La medicina smascherata - L'antivivisezionismo come esperienza politica, edito da Editori Riuniti.